Veronica Kirchmajer: “Mia madre mi raccontava un mondo che per noi artisti non esiste più”
Veronica Kirchmajer, romana, si avvicina alla musica all’età di 11 anni con lo studio del pianoforte. Impara a coltivare la sua passione grazie alla mamma, Elena Romano, nota autrice musicale per Franco Califano, Paolo Limiti, Edoardo Vianello e Renato Zero. A 16 anni inizia a esibirsi come cantante in alcune tribute band dei Guns N’ Roses, Nirvana e Red Hot Chili Peppers. Il suo nuovo singolo, Adesso che ci sei, è in rotazione radiofonica dal 3 dicembre 2021.
Ciao Veronica, ti sei avvicinata alla musica da giovanissima. Come è iniziata la tua carriera?
Ho frequentato una scuola – tra l’altro statale – a indirizzo musicale che mi ha aperto la strada verso questo mondo. Qui ho iniziato a studiare pianoforte e ad avvicinarmi al musical. A 13 anni eravamo già su palchi importanti di Roma come il Teatro Orione. Da qui ho iniziato ad interessarmi al mondo dello spettacolo in generale, ma una grande spinta è venuta anche da mia madre.
In che modo tua madre è stata importante per la scelta di mettere la musica al centro della tua vita?
Lei mi ha fatto crescere con i ricordi di adolescenza su Renato Zero e Franco Califano. Da giovanissima si era avvicinata al mondo del cantautorato, da autrice. Faceva parte di un’etichetta importante per quei tempi e collaborava con questi artisti. Mi raccontava un mondo che per noi artisti non c’è più. Ancora oggi infatti ci troviamo spesso a parlare delle difficoltà che incontrano i nuovi artisti emergenti.
Credi che queste difficoltà possano essere superate grazie ai social? Il web offre modi nuovi di arrivare al pubblico, ma spesso gli artisti emergenti manifestano la difficoltà ad emergere. Ti rivedi in questo?
Oggi tramite i social tutti possono farsi conoscere dal grande pubblico, anche chi non è molto competente. Loro magari riescono ad arrivare di più rispetto a persone che invece studiano musica da anni e portano avanti un percorso di qualità ma hanno meno disinvoltura nell’utilizzare gli strumenti che il web offre. Detto ciò però è anche vero che dovrebbe allora iniziare ad utilizzarli al meglio anche chi ritiene di poter proporre un prodotto di qualità. Questa è un’osservazione che faccio per spronare anche me stessa (ride, ndr).
Il tuo nuovo singolo da nasce da una delusione. In qualche modo hai cercato di tirar fuori arte da un dolore
Non è stato semplice per me perché tendo a non mostrare tutte le sfaccettature della mia intimità. Ritengo che questo sia sbagliato perché noi artisti dovremmo cercare di esorcizzare anche le nostre paure. Ho provato a farlo in questa canzone che è stata poi ferma circa dueanni. Quando l’ho fatta ascoltare a Fabio Garzia, che è un validissimo musicista, lui mi ha suggerito di arrangiarla. Così è nato questo brano di cui, a dire la verità, sono molto soddisfatta.
Hai già avuto anche qualche riscontro dalla critica o preferisci non sbilanciarti?
Con le dita incrociate ti dico che ho visto che siamo abbastanza alti nella classifica EarOne. Ho ricevuto anche molti apprezzamenti per il video, quindi complessivamente il brano sta ottenendo buoni risultati. Ovviamente ne aspetto sempre di migliori.
Il brano è infatti accompagnato da un video in bianco e nero. Questa scelta è stato il tuo modo di riportare anche visivamente quelle sensazioni che descrivevi?
È stata una scelta concordata con il regista. Volevamo creare un’atmosfera onirica, di introspezione e intimità. Il bianco e nero, unito all’ambientazione nel bosco a contatto con la natura, ci è sembrata la soluzione ottimale.
Il video di Adesso che ci sei è stato girato in una località vicino Roma, a Sacrofano, esattamente nel parco di Monte Gelato. Veronica Kirchmajer, insieme al regista Lorenzo Catapano, ha deciso di girarlo in quella location immersa nel bosco e nella solitudine proprio per rappresentare metaforicamente un momento di profonda riflessione interiore e di ricerca di se stessi in seguito alla fine di una storia.
Il videoclip del nuovo singolo di Veronica Kirchmajer
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