Best sellers- La scrittura che unisce passato e presente
Best sellers è una commedia uscita nelle sale americane il 17 settembre 2021. Con la regia femminile di Lina Roessler, Best sellers presenta un cast non da poco. Oltre la bravissima Aubrey Plaza, troviamo l’intramontabile Michael Caine che all’età di 88 anni ancora non smette di regalarci emozionanti interpretazioni.
Best sellers: sono tutte “stronzate”
Lucy Standbridge è una giovane donna vissuta sempre nel mito della figura paterna. È proprio per questo amato padre che per tutta la sua vita ha cercato di dare il meglio di sé, per diventare la migliore. Dal padre alla fine eredita una casa editrice. Sfortunatamente però Lucy si rende conto giorno dopo giorno che le cose non vanno come dovrebbero. I romanzi che pubblica non riscuotono mai successo, anzi il contrario, ricevendo notevoli critiche negative. Fatica insomma a introdursi nel mercato editoriale.
Lucy capisce che ci vuole una svolta, un’opera che inverti la loro direzione. Ha bisogno di un grande scrittore. Cercando tra documenti vari trova un vecchio contratto firmato da suo padre e Harris Shaw, il famoso autore di Autunno atomico, pubblicato proprio dalla loro casa editrice e che ha garantito a questa il successo. In questo documento scopre che Harris deve a loro un altro romanzo. Perfetto! Lucy ha finalmente il suo libro d’oro.
Nonostante il noto caratteraccio di Harris, Lucy è determinata ad avere ciò che le spetta e a risollevare le sorti dell’eredità paterna. Si presenta a casa dell’autore che come previsto non l’accoglie nel migliore dei modi, ma alla fine riesce a convincerlo. Harris pubblicherà il nuovo romanzo e acconsentirà al tour per presentarlo, a patto che nemmeno una parola della sua opera venga modificata.
Il tour inizia ma non va proprio come Lucy si sarebbe aspettata.
In un mondo e un marketing dove contano più gli scandali e le “stronzate” dell’autore rispetto alla bellezza delle sue parole, il romanzo inizia ad avere successo.
Vite nel passato
Nonostante Best sellers si presenti per quasi tutta la sua durata come una commedia leggera, non mancano scene più drammatiche e toccanti, che ci portano a riflettere su vari aspetti sia del mercato editoriale odierno che sulla vita in genale. Pensiamo ad esempio al successo del nuovo romanzo di Harris, che non arriva grazie al proprio talento, alle sue parole che riescono a toccare nel profondo l’emotività di chiunque. No, ciò che fa vendere i suoi libri sono le vuote volgarità che pronuncia l’autore durante le presentazioni del romanzo. Presentazioni che si trasformano in spettacoli comici e provocatori. Ma nessuno degli spettatori riesce a vedere oltre ciò che mostra la superfice. Ciò che vediamo sono parole insulse riempirsi di applausi, mentre l’arte resta ignorata.
Harris Shaw è un uomo burbero, trascurato, solo, che sfoga le proprie emozioni nell’alcool quando non è impegnato a puntare il fucile contro chi lo disturba. Immediatamente la descrizione di questa vita vagabonda ci fa venire in mentre lo stereotipo del poeta maledetto o di un avventato Edgard Allan Poe.
Anche le sue opere sono ricche di pessimismo e disillusione, dove cita che “il luogo più ricco della terra sono i cimiteri, ancora ricchi di sogni”. Ma in realtà dietro quest’anima così tormentata si nasconde un passato romantico, una promessa da mantenere.
Elizabeth, questo il nome che spinge Harris a scrivere. L’amore di una vita, perso da tempo ma che non ha mai smesso di esistere nella sua mente.
Se Harris scrive per Elizabeh, Lucy ancora combatte per avere un posto nel cuore del suo enigmatico padre. Anche in lei il passato vive come un presente persistente. La sua vita sociale, i suoi legami, tutto sacrificato per essere la migliore, solo per ricevere una misera ma essenziale approvazione paterna.
Harris non ha nessuno. Lucy non ha nessuno. Agiscono entrambi per mantenere delle promesse, per poter ancora in qualche modo avere potere su un passato che non tornerà mai più.
Questo passato lascia però posto a un legame che si crea tra i due, e che permette a Lucy di avere un futuro solo suo, senza calpestare le orme più di nessuno.