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Sasso contro tutti nel comizio di apertura della campagna elettorale

Silvio Sasso

«Hanno provato a schiacciarmi come un moscerino e non ci sono riusciti». Inizia coì il comizio di apertura della campagna elettorale di Silvio Sasso. L’ex Sindaco di Sessa ha ripercorso in modo dettagliato i momenti salienti che hanno portato alla sfiducia e alla fine prematura del suo mandato. «Me li ricordo bene quella sera. A capo chino come i ladri, in pieno coprifuoco, hanno deciso il commissariamento del Comune. Era una cambiale elettorale. Pochi giorni prima per salvare il soldato Ryan abbiamo distrutto una città».

L’attacco più duro è a Gennaro Oliviero, attuale Presidente del Consiglio della Regione Campania. «Abbiamo distrutto il centrodestra e il centrosinistra, le istituzioni, tutto perché Gennaro Oliviero fosse rieletto in Regione perché rischiava di essere superato dal secondo candidato». «Il presidente Oliviero come fa a passare in questo corso senza mettersi una mano sulla coscienza? Come fa a parlare con i cittadini sapendo ciò che ha fatto e ciò che sta per fare? – chiede Sasso alla platea. – Perché se si consuma questo scempio avrà venduto Sessa intera a una lobby che cerca territori in cui costruire nuovi investimenti speculativi».

Ma non mancano riferimenti anche agli altri due candidati sindaco. «La campagna elettorale è diventata un esame perché non tutti i candidati hanno i requisiti per fare il sindaco. Requisiti personali e culturali, quindi la campagna elettorale sia non solo una scelta ma anche un esame», ha dichiarato Sasso invitando nuovamente Di Iorio e Fusco ad un confronto pubblico.

Nessun riferimento invece ai punti programmatici. «I programmi non sono solo un elenco di cose, ma anche capacità per realizzarle, altrimenti si scaricano da internet. Se costruiamo una nuova amministrazione libera dalle incrostazioni di chi deve avere una struttura politica per vivere di questa faremo meglio anche le cose più semplici. È facile dire che saranno migliorati i servizi, ma se poi si è vincolati non si riuscirà mai a farlo davvero». E Silvio Sasso attacca i suoi avversari politici proprio sui rispettivi programmi: «Mi chiamarono l’anno scorso, volevano che facessi pressione per far abbassare il prezzo di vendita della Formenti. Ora ne parlano come se fosse un’occasione di rilancio».

Sasso: stop alla politica clientelare del lavoro

L’attacco più duro è quello sferrato alla politica clientelare del lavoro. «Si usa la tecnica gratta e vinci. Oliviero teorizza che la disperazione porta voti. Questa tecnica non può essere ancora usata. Se la Boston ha bisogno di 20 operai li assumerà ugualmente perché deve lavorare. Se non ci sono intermediari a minacciare, l’azienda assumerà i più meritevoli. Lui non dà il lavoro, ma gestisce la disperazione. Non credeteci più perché è indecoroso. Di Iorio ha parlato di 70 assunzioni al Comune. Fui invitato in una pizzeria dove trovai il Comandante e i consiglieri comunali. Mi diedero dei nomi e mi dissero “Vedi come devi fare”. Io mi alzai e me ne andai. Quello che dicono loro non si può fare, i concorsi non sono truccabili. Si deve inserire una nuova classe di nativi digitali, non di raccomandati».

In chiusura il candidato sindaco ha poi ripercorso tutte le vittorie del suo precedente mandato. Tra queste l’apertura della piscina comunale, la lotta alle bollette pazze e i numerosi interventi sulle scuole del territorio.

Articolo pubblicato anche sul quotidiano “Il Caffè di Baia Domizia”