Cinque domande più una… a Greta Portacci
Greta Portacci, classe 1994, è una di quelle voci che difficilmente si riesce a dimenticare. Legata fin da piccola alla musica, oggi è una cantautrice e vanta già un percorso ricco di esperienze artistiche in giro per l’Italia. Collabora con Nicco Verrienti e Giulia Capone e con loro ha firmato da ultimo il brano Anno Zero, primo singolo di Alan Palmieri ed Elisabetta Gregoraci.
Innanzitutto benvenuta sul nostro blog! Come sono stati i tuoi inizi con la musica e quando hai capito quanto fosse importante per te al punto da volerla mettere al centro della tua vita?
È un piacere chiacchierare con voi. In realtà a questa domanda non ho mai saputo rispondere. La musica è nata con me, è sempre stata un’esigenza e mi ha sempre fatto stare bene. Perciò ha preso il centro ed il suo posto senza nemmeno deciderlo.
«Per arrivare in alto sono caduta in basso». Quanto sei cambiata da Mi sono rotta il tacco e in che punto del tuo percorso ideale ti senti?
Non mi sento minimamente cambiata. Sono sempre io, brano dopo brano cambiano le esperienze che faccio, cambia il modo di vedere le cose e il modo di dirle, ma sono sempre io, la stessa di sempre.
In Rifiorire dentro racconti l’importanza di accettarsi e di non sentirsi mai sbagliati. Ma quanto coraggio ci vuole per “rifiorire dentro”?
Ci vuole molto coraggio, a volte non basta una vita, a volte ci vuole pochissimo. Sono contenta di aver lasciato e trasmesso un messaggio importante con una esperienza che ho vissuto in prima persona. Credo che per rifiorire a volte basti sorridere o semplicemente essere se stessi.
E cosa direbbe la Greta di oggi a quella bambina che si sentiva sbagliata?
La Greta di oggi credo che non direbbe niente a quella bambina che si sentiva sbagliata, perché è proprio grazie a quello, grazie al mio passato che oggi posso scriverne ed essere quella che sono. Quindi rivivrei tutto allo stesso modo.
Questa estate hai pubblicato il tuo nuovo singolo, Passapaura. Perché hai scelto questo titolo e qual è il messaggio che vuoi trasmettere a chi l’ascolta?
Passapaura è un brano che ha come titolo una parola che non esiste. È un modo di dire nuovo che vuole dare come messaggio: vai avanti per la tua strada, vivi il tuo meglio senza freni che la paura va via.
Ad aprire questo brano è la frase «Chissà perchè la radio quando ti vengo a prendere manda sempre le canzoni di merda». Qual è l’antidoto alle canzoni di merda che passano alla radio?
L’antidoto è cercare la stazione giusta o spegnere la radio e cantare senza musica, non arrendersi mai. Perché la musica è ovunque, un po’ come la felicità.