Maresca cittadino onorario di Cellole
Di Leone: «Maresca modello di comportamento per i giovani»
Si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria di Cellole al magistrato dott. Catello Maresca.
L’incontro pubblico, organizzato in piazza Raffaello, inizia con un messaggio da parte del Vescovo di Sessa Aurunca. Monsignor Orazio Francesco Piazza ha sottolineato come l’instaurato legame tra Cellole e Catello Maresca conferisca all’intero territorio aurunco un valore aggiunto. L’invito rivolto alla platea è a lavorare per un cammino della comunità intera orientato alla tutela – non solo fisica ma anche civile – dell’altro.
Don Lorenzo Langella e l’impegno nella lotta alla camorra
Presente alla cerimonia anche un emozionatissimo Don Lorenzo Langella, parroco di Cellole. «Quando il Sindaco Guido Di Leone nomina Catello Maresca gli brillano gli occhi. Quella luce deve guidare i nostri percorsi», ha evidenziato Don Lorenzo. E in effetti la commozione del Primo cittadino ha emozionato tutti i presenti. Come dimenticare la storica vicinanza tra Guido Di Leone e il magistrato? Un’amicizia colma di stima profonda e reciproca iniziata negli anni delle lotte civiche di cui l’attuale Sindaco era promotore. Lo stesso Catello Maresca ha ricordato quei momenti, manifestando la soddisfazione nel vedere alla guida del paese un giovane che ha iniziato a muovere i primi passi proprio nel sociale.
Una candidatura, insomma, nata dopo anni di impegno civico e motivata dalla voglia di realizzare qualcosa di concreto. La stessa che sembra abbia spinto anche Catello Maresca a scendere in campo. Il magistrato, infatti, ha sostanzialmente ufficializzato la sua candidatura a Sindaco di Napoli. Sfidando Alessandra Clemente consegnerà al capoluogo campano una competizione elettorale fortemente caratterizzata dall’anticamorra.
«Spero che la visita a tanti comuni abbia dato a Catello Maresca “il LA” per impegnarsi in prima persona nella possibilità di esercitare la funzione di Sindaco di una città», ha affermato Don Lorenzo Langella riferendosi in modo palese alla candidatura di Catello Maresca. “Proprio lì – prosegue Don Lorenzo Langella – la camorra deve essere combattuta». Sostegno, quindi, espresso all’impegno (e alla discesa in campo) di Maresca, cui va il merito di aver contribuito all’arresto di quelli che Don Lorenzo Langella ha definito «esponenti del terrorismo locale: la camorra». Anche in questa occasione il parroco ha ribadito con forza la sua netta presa di posizione contro la criminalità organizzata operante sul territorio campano.
Il commento di Catello Maresca
Nel conferire la cittadinanza onoraria al magistrato Catello Maresca, il Sindaco Guido Di Leone ha voluto estendere il suo personale ringraziamento all’intera amministrazione comunale. Anche la minoranza si è infatti espressa con voto favorevole. «Questo deve essere un segnale chiaro per capire da che parte stiamo», ha spiegato Di Leone ricordando alcune vicende controverse che hanno riguardato la realtà cellolese.
«Cari concittadini di Cellole – esordisce Maresca – la prima volta che sono venuto a Cellole ho conosciuto Guido Di Leone come una persona molto impegnata nelle battaglie civiche». «La politica deve tornare ad essere un impegno nella cura dell’interesse dei cittadini», ha spiegato il magistrato formulando anche la sua prima proposta da membro della comunità cellolese. «Don Lorenzo Langella ricordava il beato Livatino (giudice proclamato beato da Papa Francesco lo scorso 9 maggio, ndr). Da Cellole non posso che proporre la possibilità di intitolare una piazza ai magistrati martiri: Livatino, Falcone e Borsellino».